Un brindisi a Kasanova

24 ott 2016

L’autunno porta profumi e colori unici e ci inebria con il soave bouquet della vendemmia di vini per tutti i gusti.

Antonio Siena, 39 anni, area manager di Kasanova ci guida passo a passo nel mondo dell’enologia grazie alla sua passione che lo ha portato al diploma AIS, divenendo sommelier.

-Da quanto tempo lavori in Kasanova e come hai iniziato?

-Lavoro in Kasanova da 11 anni, ho iniziato come commesso ma in poco tempo sono diventato store manager e ho ampliato il mio raggio d’azione comprendendo più punti vendita.

Seguendo lo sviluppo dei nostri negozi, grazie all’aiuto di Maurizio (Ghidelli a.d.) ho raggiunto il mio impiego attuale.

-Com’è nata la tua passione per il buon bere?

-La mia passione per il buon bere e il buon mangiare è nata sin dalla mia infanzia, i miei nonni e i miei genitori mi hanno sempre abituato a gustare alimenti di qualità e, col tempo, l’arte enologica.

Un’educazione alimentare è fondamentale ed è quello che sto insegnando ai miei figli, cercando di trasmettere loro i valori di qualità a tavola.

- Come possiamo riconoscere un buon vino? E come degustarlo al meglio?

-Non esiste il buon vino in senso stretto, esiste il vino che piace; l’approccio giusto deve avvenire secondo il proprio gusto, assecondando il proprio palato cercando sempre la qualità nel piacere di bere.

I passi fondamentali per degustare un buon vino sono l’analisi olfattiva e l’assaggio; in entrambi i casi è però molto importante la scelta del calice: forma, materiale e dimensioni sono caratteristiche che possono influire molto sulla percezione del sapore.

Un calice di vetro cristallo, dallo spessore particolarmente sottile, permette di irrorare tutte le papille gustative e il palato; una forma svasata agevola la circolazione dell’aria all’interno della coppa; numerose caratteristiche creano la sinfonia di aromi

-Quali abbinamenti suggerisci in questo periodo dell’anno?

Suggerire un vino che si sposi con il cibo è un’arte, è fondamentale che il gusto sia in perfetto equilibrio e che il palato non venga monopolizzato da un solo sapore.

L’armonia è la chiave per poter assaporare al meglio il connubio che si crea tra prodotti di qualità.

In un tipico menu autunnale gli abbinamenti possono essere i seguenti:

-Entrée: per rinfrescare il palato e prepararci alla tavola possiamo esordire con un flute di Franciacorta;

-Primi piatti: l’autunno porta sapori unici sulla tavola sin dai primi piatti; funghi e zucca accompagnano risotti e pasta ripiena, sapori così particolari si sposano con vini rossi come Montepulciano, Brunello e Chianti;

-Secondi piatti: carni dal sapore deciso e dai mille aromi come brasati e stufati possono trovare il giusto equilibrio con un calice di Barolo;

-Un tagliere di formaggi può essere accompagnato da un calice di Amarone;

-Dessert: il gusto inconfondibile delle castagne si sposa con Il Bracchetto o uno spumante, ma, per chi vuole osare, non c’è nulla di meglio del re delle bollicine: una coppa di champagne.

Cin cin!